Gender gap: donne svantaggiate nel grande e piccolo schermo

Con gender gap s’intende la disparità di trattamento che subisce una categoria di individui in base al suo genere di appartenenza. Si tratta di un fenomeno globale che ancora oggi preoccupa la società. Storicamente sono le donne ad aver subito più discriminazioni in tutti gli ambiti della vita, sia pubblica che privata: dall’istruzione al lavoro, dalla politica alla salute.

Per sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema, dal 2006 il World Economic Forum calcola il livello di gender gap in 135 paesi. I risultati dell’indagine vengono pubblicati in un resoconto a cadenza annuale: il Global Gender Gap Report.

I dati mostrano che c’è ancora molta strada da fare per raggiungere la parità effettiva dei sessi. Anche nel mondo occidentale le donne fanno ancora fatica a farsi strada in ambienti dominati dagli uomini.

Perfino nel cinema, uno dei settori più creativi e innovativi della cosiddetta “industria culturale”, le donne sono ancora una minoranza. Per raggiungere il successo devono superare molti più ostacoli degli uomini.

L’articolo completo è su Parte del Discorso

Secondo Piano Scala B inizia le selezioni per il casting!

Con quale criterio si sceglie un attore per un film?

Come si svolgono i provini  per un film o per una serie? In questo articolo vogliamo conoscere meglio il lavoro del Casting Director e cosa vuol dire affrontare un provino.

Il Casting Director è la persona che si occupa di mettere in contatto, attraverso i loro agenti, gli attori con i registi. Lavora assieme al regista al fine di mettere insieme il migliore cast possibile.

Il regista fornisce al casting Director una sinossi sui personaggi, una descrizione breve di ognuno di loro, di come li immagina, delle loro particolarità e delle caratteristiche che li contraddistinguono. Insieme iniziano quindi a formulare delle ipotesi su quali attori potrebbero corrispondere ai personaggi. Una volta identificati i migliori interpreti per ognuno dei ruoli, il Casting Director contatta le agenzie, prende accordi con gli agenti ed organizza i provini.

Solitamente il primo appuntamento serve per far incontrare l’interprete con il regista e con il produttore; per permettere loro di discutere con l’attore delle specifiche del personaggio e delle fasi produttive. L’attore ha già un’idea della parte che gli viene offerta, ha già valutato la proposta con il suo agente e quando incontra il regista, è pronto ad affrontare il provino che, quasi sempre, è “su parte”. Cosa vuol dire? L’attore viene inquadrato da una macchina da presa mentre interpreta qualche scena relativa al ruolo per cui è stato chiamato.

Sulla base delle necessità del film o della serie, il regista sceglie gli interpeti più adatti al suo progetto che vengono poi contattati dalla produzione per stabilire il contratto.

Un in bocca al lupo a tutti gli attori selezionati per i provini di Secondo Piano Scala B!!

Intervista a Giulia Oriani, regista e produttrice Secondo Piano Scala B: “Un dialogo transmediale tra cinema, TV e social network”

Abbiamo fatto qualche domanda a Giulia Oriani, regista e produttrice del film “Secondo Piano scala B” . Ci spiega che nel film “le cinque protagoniste hanno scoperto l’importanza del dialogo, della comunità e della solidarietà e hanno formato un team”. E del progetto – che piace a pubblico e investitori – dichiara che:”Mettendo in contatto i diversi media, si è creato un dialogo  si sta espandendo dalla narrazione visuale (cinema e televisione) e i network online fino alla street art”

Come hai avuto l’idea di realizzare una storia con cinque donne protagoniste?
Questo progetto nasce da un cortometraggio, Nunzia – interpretato da Milena Vukotic – nel quale la protagonista, relegata dal figlio in una condizione “da anziana”, approfittando di un incontro casuale, riesce a uscire da questa “gabbia” e a riprendere in mano la propria vita riacquistando la gioia di vivere.
Il cortometraggio è stato molto apprezzato nei circuiti cinematografici e premiato nei festival di tutto il mondo e, per questo, mi è venuto in mente di scrivere una storia che parli delle stesse esigenze di Nunzia vissute da donne con esperienze ed età diverse.

Quindi si tratta di un film?
Un film che fa parte di un progetto più articolato che utilizza la comunicazione transmediale. La sceneggiatura racconta l’ avventura che ha fatto incontrare le protagoniste che hanno deciso, alla fine, di creare una pagina Facebook per raccontarla agli altri.
La pagina Facebook esiste realmente – Secondo piano Scala B – e, grazie ai suggerimenti del pubblico del web, è nata la prima stagione della serie televisiva, sequel del film. Il progetto si sta evolvendo in un’ulteriore esperienza comunicativa, grazie alla collaborazione con gli artisti di strada, che con la loro arte hanno aderito all’idea di rendere la “piazza virtuale” di Facebook anche “piazza reale”.

Dove pensi di realizzare questo progetto?
La storia ha un carattere “universale” nel senso che vuole essere rappresentativa della vita di ogni donna e pertanto avrebbe potuto contestualizzarsi in qualunque luogo, anche in una zona di una grande metropoli, ma ho individuato nella regione Marche la cultura che poteva meglio supportarla e nella semplicità di una vita in una piccola città il territorio ideale per raccontarla. Il progetto, attualmente, ha avuto il sostegno della Regione Marche e della Film Commission Marche.

Quali sono i punti di forza del progetto?
Nel film, le cinque protagoniste hanno scoperto l’importanza del dialogo, della comunità e della solidarietà e hanno formato un team. Le loro avventure, raccontate nella serie, hanno come input le richieste di chi si mette in contatto con loro. La tematica della comunicazione caratterizza sia la forma che il contenuto del progetto e la ricerca transmediale è la sua forza innovativa. Abbiamo spinto l’approfondimento su che cosa sia la comunicazione, mettendo in contatto i diversi media, creando un dialogo tra loro; dialogo che si sta espandendo dalla narrazione visuale (cinema e televisione) e i network online fino alla street art.

Le 5 serie TV femminili più amate di tutti i tempi

Le serie TV al femminile sono tra le più amate dalle donne. Da “Sex and the City” a “Desperate Housewives”, passando per “Una Mamma per Amica” e altri titoli in rosa, se ci sono delle protagoniste forti e indipendenti, è difficile resistere. Scopriamo le serie imperdibili.

Tante sono le serie TV al femminile amate dalle donne. Dalle comedy ai thriller, dalle sit-com ai gialli, il successo è assicurato se c’è un unico comune denominatore: il sesso femminile come protagonista. Secondo una ricerca pubblicata su FOX, la lista dei titoli da poter gustare da sole o in compagnia delle proprie amiche è abbastanza lunga. Si parla di quelle serie imperdibili, vecchie e nuove, che ci stanno tenendo o ci hanno tenuto compagnia nel corso degli anni: titoli che vantano protagoniste femminili forti e indipendenti. E, allora, mettetevi comode sul divano, con una tazza bollente tra le mani e preparatevi a fare del binge watching tutto in rosa. Ready, set, go!

Ecco la hit parade:

  1. Sex and the City
  2. Desperate Housewive 3
  3. Una Mamma per Amica
  4. Pretty Little Liars
  5. Streghe

Iniziamo con la serie televisiva al femminile per eccellenza: Sex and the City, che racconta di quattro amiche che vivono a New York, delle loro vite, del lavoro, delle storie d’amore ma, soprattutto, di quell’indissolubile legame di amicizia che le lega. Fu nel 1998 che, in TV, si iniziò a parlare del sesso dal punto di vista femminile, senza tabù e con la giusta dose di humour…

Desperate Housewive 3 è ambientata nella fittizia Wisteria Lane, città immaginaria di Fairview. Desperate Housewives parla della vita quotidiana di quattro amiche e casalinghe “disperate”, alle prese con le loro battaglie domestiche; tutto ciò, ovviamente, condito dai molti misteri che, stagione dopo stagione, mettono sottosopra la tranquillità di questa periferia borghese.

Una mamma per amica è una delle serie televisive più amate dalle donne di diverse generazioni. Andato in onda dal 2000 al 2007, con un revival nel 2016, racconta due generazioni di donne messe a confronto, tra problemi familiari, storie d’amore, amicizie, battute e, soprattutto, il legame speciale che unisce Lorelai e Rory, migliori amiche oltre che madre e figlia.

Una delle serie televisive più amate degli ultimi anni dal sesso femminile è Pretty Little Liars. Quattro ragazze che devono affrontare insieme il lutto di un’amica, che nasconde ben altro: segreti, minacce, morti, amori, amicizie. Un giallo, thriller e teen drama imperdibile per chi ama le avventure e la forza dell’amicizia tra donne, che supera qualunque ostacolo.

E parlando di donne e di orgoglio femminista, non si può non citare Streghe: questa serie televisiva di genere fantasy – andata in onda in Italia dal 1999 al 2006, per un totale di 8 stagioni – racconta la storia di tre donne, le sorelle Halliwell, che affrontano insieme i demoni e il male di ogni tipo, gestendo al tempo stesso la propria vita completamente da sole e con successo.

Questi sono i titoli che compongono la ricerca…E voi, quali serie TV in rosa amate di più?

Transmedialità e crowdsourcing: tanti pubblici, tanti autori

A cura di Lucia Liberti

È destinato a confermarsi come il caso cinematografico del mese “Sulla mia pelle”, il film diretto da Alessio Cremonini sul caso di Stefano Cucchi. Tutti ne parlano, tutti lo guardano. Soprattutto, lo guardano ovunque. Non ci soffermeremo sulla (spinosa) questione delle proiezioni pirata – non attinente al tema dell’articolo – ma su un’altra particolarità del film: la distribuzione sia in sala che su Netflix. Una scelta coerente a quella tendenza transmediale che pare essere diventata d’obbligo per tutti i più recenti prodotti di successo.

Un esempio di segno opposto a quello di “Sulla mia pelle”, lungometraggio che dal festival del cinema di Venezia è approdato (anche) sui piccoli schermi, è Gomorra, la serie televisiva, la cui terza stagione è stata promossa (con grande consenso) mediante la proiezione in sala dei primi episodi.

Fluidità: ecco qual è il concetto chiave di questa sempre più diffusa forma di comunicazione mediale, interessata più ai linguaggi che ai dispositivi. In altre parole, abbiamo smesso di dare peso al dove, l’esperienza, per preoccuparci più del cosa, il contenuto: un film resta un film e una serie resta una serie, che siano visti su smart TV o al cinema.

(…) l’articolo continua qui su Parte del Discorso

Secondo Piano Scala B, ecco a voi il progetto!

Empatia, transmedialità, collaborazione. Ecco i termini che descrivono Secondo piano scala B,
Un progetto di Giulia Oriani che mette in connessione cinema, televisione e web.
Perché empatia?
Le protagoniste del film e della serie TV Secondo piano scala B sono cinque donne molto diverse tra loro, ognuna con i propri problemi e un modo personale di affrontarli; tutte con esperienze, emozioni, obiettivi che lo spettatore si troverà facilmente a condividere.
Iva è una giovane infermiera, che subisce molestie dal suo capo, ma è molto determinata e di certo non lascerà che tutto scorra indisturbato.
Marta ha settantanni, è benestante e, nonostante abbia un figlio che scarica continuamente su di lei le proprie ansie, non perde la voglia di ricercare nuovi stimoli e ragioni di vita!
Alima è la sua badante, è nera ed è bellissima. Il suo compagno, Sandro, è un uomo violento, che non la ama davvero. Nonostante questo, Alima vuole comunque dare alla luce il bambino che aspetta da lui.
Luisa è apparentemente il personaggio meno interessante, timida e impacciata com’è. Messa alla prova, però, dimostrerà anche lei di avere un preziosissimo potenziale nascosto…
Serena, in particolare, è capace di mettere Luisa sotto pressione quel tanto che basta a svelarne le doti. Oltre a essere sua amica e la sua vicina di casa, è un’insegnante in pensione e in sedia a rotelle e, contrariamente a quanto ci si aspetterebbe dalla sua disabilità, è la più energica del gruppo!
Insieme, si ritroveranno coinvolte in avventure straordinarie diventando delle vere eroine, ma senza superpoteri! Le nostre eroine sono convinte del fatto che tutti siamo in grado di portare a compimento missioni molto più grandi di quanto possiamo immaginare, com’è capitato a loro.
Perché transmedialità?
Secondo piano scala B è un progetto audio-visivo che prevede un film e una serie TV sequel, scritta grazie al contributo degli utenti del web! È un’opera transmediale, che cioè supera i confini tra i media, per estendersi in un universo narrativo più vasto e complesso e abbracciare le esigenze di un pubblico eterogeneo e diversificato.
I personaggi delle cinque protagoniste del film si sono sviluppati grazie ai suggerimenti inviati sulla pagina Facebook dal pubblico, che ora continua a dialogare con la produzione per suggerire le tematiche della serie TV e i campi d’azione dei personaggi.
Di conseguenza, Secondo piano scala B…
– Sarà un lungometraggio, tradizionalmente distribuito in sala!
– Creerà (e, in parte, ha già creato) attorno a sé una fanbase collaborativa, pronta a fornire alla
produzione – tramite i social media – suggerimenti e idee riguardo le avventure che le cinque
donne del team di Secondo piano scala B potrebbero affrontare. Idee destinate quindi…
–  … a ispirare la scrittura della prima stagione della serie Secondo piano scala B!
La serie TV si compone di 10 episodi, tutti scritti a partire dai suggerimenti del pubblico di Secondo piano scala B. In altri termini, il pubblico sarà co-autore di ogni puntata.
Perché collaborazione? Puoi ancora fare tanto per Secondo piano scala B!
Il progetto Secondo piano scala B è ancora alla ricerca di contributi!
Abbiamo scritto i soggetti della prima stagione della serie, ma non ci basta.

Ecco di cosa abbiamo bisogno:

  • Produttori interessati a entrare nel progetto.
  • Investitori.
  • Sponsor
  • Follower sui nostri canali social – Facebook, Instagram e Twitter – disposti a inviare proposte e contributi, sostenendo così, con la propria partecipazione, l’intero progetto!
    Cosa aspetti? Contatta la produzione di Secondo piano scala B!
    Dicci in che modo sei interessato a contribuire, scrivendo a quintaverdeprod@gmail.com.